Consulente
Sono laureato in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino e sto attualmente completando il percorso di dottorato in Ingegneria Energetica, sempre al Politecnico. In questi ultimi anni mi sono occupato principalmente di ricerca sulla pianificazione di sistemi energetici locali, sviluppando modelli di ottimizzazione a supporto del processo decisionale. Parallelamente ho toccato la tematica dei trasporti, conducendo analisi di impatto sul ciclo di vita di filiere di combustibili e mezzi di spostamento alternativi. Ho una passione per l’analisi di dati e cerco di farne la base per ogni attività di studio e ricerca.
Di cosa ti occupi a Decisio?
Il mio compito principale in Decisio è l’analisi dei dati finalizzata alla caratterizzazione socio-economica del territorio, ispezionata sotto la lente della mobilità. Con questa base statistica poniamo i presupposti per la valutazione dell’impatto di sistemi di trasporto alternativi-come la bici-sull’ambiente e la salute dei cittadini.
Quale richiesta ricevi più spesso?
“Ciao Lorenzo, ti sei dimenticato di compilare <documento importante X>?”
Ed oltre al lavoro?
Mi piace leggere e dormire. Non sono un grande fan dello sport, che pratico solo se costretto. Quando riesco mi ritaglio un po’ di tempo per dedicarmi al volontariato, preparando e svolgendo lezioni di sensibilizzazione ambientale per le scuole.
Un progetto di Decisio che ti ha colpito?
Sono arrivato da poco, quindi non ho avuto tempo di affezionarmi ad un progetto in particolare. Sono rimasto però colpito da alcuni studi realizzati in passato, come il biciplan della Città Metropolitana di Milano (Cambio), che ho trovato notevole per estensione, cura del dettaglio e caratterizzazione statistica del territorio.
Una parola per descrivere com’è lavorare in Decisio?
Sano.
Anche se sono qui da poco posso sbilanciarmi e affermare che si tratta di un posto di lavoro sano. Sono circondato da persone realmente appassionate alla sostenibilità in ogni sua forma e che sembrano aver scelto questo posto tra gli altri perchè qui sentono di poter dare il loro contributo. Ma che pongono sempre il lato umano davanti a quello lavorativo.